Consigli per ridurre il tasso dei messaggi non consegnati.

Introduzione

La cura di una campagna di Email Marketing non può prescindere da un'attenta analisi dei dati relativi ai risultati conseguiti con ciascuno invio.

In particolare, è molto importante verificare la reazione del pubblico in seguito all'invio dei primi messaggi, in modo tale da poter apportare le dovute modifiche alla propria strategia di marketing, qualora fosse necessario.

Indipendentemente dal proprio obiettivo, che può spaziare da un incremento delle vendite fino al coinvolgimento di un pubblico sempre più numeroso in un proprio progetto, è ovviamente necessario che le newsletter inviate raggiungano la casella di posta elettronica dei destinatari per sortire l'effetto desiderato.

Conoscere l'esatto numero dei messaggi non consegnati e il dato relativo all'Email Bounce Rate, ovvero al tasso ottenuto come rapporto tra le email “tornate al mittente” e il totale di quelle spedite, permette di individuare e risolvere eventuali problemi insiti nel proprio progetto DEM (di Direct Email Marketing). In questo post, si analizza il significato di un Email Buonce Rate molto elevato e si forniscono alcuni semplici suggerimenti per incrementare il numero de messaggi correttamente consegnati.

Oltre a minare l'efficacia delle proprie campagne, un alto tasso di Email non consegnate rientra tra i segnali che possono compromettere la reputazione dei server da cui partono i messaggi, con il pericolo che gli indirizzi IP associati vengano inseriti all'interno delle black list degli spammer.

 

Come interpretare un elevato Email Bounce

Quando il tasso dei messaggi non consegnati per ciascun invio risulta essere molto elevato, ovvero maggiore del 5%, vuol dire che le email che rimbalzano tornando al mittente hanno superato il limite ritenuto fisiologico e che si rende necessario comprendere le origini del problema.

Normalmente, un Email Bounce Rate molto elevato trova spiegazione nel ricorso a mailing list di scarsa qualità.

Per completezza, va ricordato che esistono due diverse tipologie di situazione alla base di un messaggio non consegnato:

  • il Soft Bounce, ovvero il tipo di rimbalzo che si verifica a causa di problemi temporanei, che normalmente si risolvono da soli ritentando l'inoltro dell'email. In genere, alla base della mancata consegna ci sono problemi momentanei dei server, caselle di posta elettronica piene oppure picchi di traffico dati sulle linee.

  • l'Hard Bounce, la tipologia più grave e diffusa di errore, che si verifica quando si tenta di consegnare un'email ad un indirizzo di posta elettronica inesistente.

Il secondo caso è quello più comune e richiede un intervento diretto sulle liste di contatti impiegate per la propria campagna DEM.

A volte, il problema è legato alla scelta di acquistare mailing list già pronte senza aver prova della serietà dell'interlocutore al quale ci si rivolge. In altri casi, l'aumento dei contatti non validi all'interno delle proprie liste rappresenta un fatto fisiologico, ad esempio legato alla disattivazione in blocco di una serie di indirizzi di posta elettronica aziendali.

 

Come intervenire per aumentare il numero di newsletter consegnate

Il primo passo per risolvere il problema di un Email Bounce troppo elevato consiste nel disporre di dati accurati, che consentano di conoscere sia il tasso che l'esatto numero di messaggi non consegnati per ciascuna newsletter e per la campagna nel suo complesso.

OpenDEM, la pratica piattaforma online che permette di creare e inviare newsletter, fornisce per ciascun invio un report dettagliato, completo di tutti i dati relativi a:

  • Open Rate

  • Click-through Rate

  • Numero di utenti che hanno richiesto la disiscrizione dalla mailing list

  • Numero di email non consegnate e Email Bounce Rate

Grazie a quest'ultimo dato è possibile verificare la qualità delle mailing list utilizzate e, osservando i risultati ottenuti per invii successivi, stabilire se si sia trattato di un problema temporaneo o meno.

Inoltre, OpenDEM si occupa di effettuare in automatico verifiche sulla validità degli indirizzi di posta elettronica importati nelle mailing list, sia nel corso della fase di caricamento dei contatti sul portale che successivamente, durante il loro utilizzo. Il sistema provvede alla rimozione degli indirizzi di posta elettronica non più attivi, contribuendo al mantenimento di liste di contatti di buona qualità.

La strategia migliore per evitare questo tipo di inconveniente, che da solo è in grado di pregiudicare l'intera campagna di Email Marketing, consiste nel curare sempre con grande attenzione la fase di raccolta dei contatti. Le mailing list migliori, infatti, sono quelle che vengono costruite raccogliendo gli indirizzi di posta elettronica in maniera naturale, ovvero lasciando che siano gli utenti a scegliere di iscriversi alla lista e a richiedere di ricevere le newsletter.